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Il biciclettaro

Il biciclettaro è un utente del ben noto mezzo a due ruote e pedali, la bicicletta, appunto. Esso non va però confuso col ciclista, categoria dalla quale lo separa una caratteristicha ben definita.

Il ciclista infatti va in bicicletta perché lo vuole, il biciclettaro perché gli tocca.

Il ciclista è colui che sceglie con consapevolezza l'uso di questo mezzo, vuoi per questioni sportive, vuoi per questioni ecologiche... invece il biciclettaro va in bicicletta perché non ha i soldi per un'automobile, o ce li ha ma si è arreso al problema dei parcheggio, oppure perché ha scoperto che sotto i cinque chilometri di distanza la bicicletta è il mezzo più veloce per spostarsi in città.

Oltre a questa sostanziale differenza, nel gruppo del biciclettaro possiamo andare a isolare alcuni sottogruppi ben definiti.

Il kamikaze.

Spesso giovane, studente e su un catorcio che ha visto giorni migliori ai tempi della seconda guerra mondiale, esso scorrazza impunemente per strade, portici, rotonde, sensi vietati e cortili senza curarsi del resto del mondo a due gambe o a quattro ruote. È universalmente detestato da qualsiasi altra categoria di persone in movimento, altri biciclettari compresi, proprio a causa di questo approccio alquanto sportivo nei confronti della viabilità.

La nonna in graziella.

Equivalente della specie precedente, dalla quale si distingue per la velocità e l'età in proporzione inversa. Facile vedere esemplari di nonne in graziella piazzate a metà della carreggiata, garrulamente pedalanti su una bicicletta formato mignon, davanti a una coda di autobus e camion i cui autisti, pur di non cedere alla tentazione di scendere e picchiarla, stanno vistosamente prendendo a morsi il volante.

Il timido agli incroci.

Costui ha una buona pedalata e una parvenza di conoscenza del codice stradale, cosa quest'ultima abbastanza rara in un biciclettaro. Egli è conscio del fatto che ci sono alcuni incroci che non è in grado di passare, vuoi per il traffico, vuoi per il fatto di essere costretti a curvare a sinistra, vuoi perché in genere l'essere umano medio ha un arco visivo di 120° e per certi incroci è tragicamente insufficiente. Costui allora sfrutta le strisce pedonali per compiere il periglioso attraversamento. Tuttavia non gli passa minimamente per la testa testa il fatto che sulle strisce sarebbe carino scendere e portare il mezzo a mano, e non pedalarci alla stessa velocità con cui lo si fa in strada, rischiando di travolgere chiunque osi usare le strisce per lo scopo per cui sono state create: l'attraversamento dei pedoni.

Il pigro determinato.

È facile da individuare: è quello che, per quanto ardua o poco salubre possa essere, sceglie la via più corta tra il punto A e il punto B. Poco importa se in mezzo c'è l'asse Murri-Santo Stefano e se inala l'equivalente di mezzo pacchetto di Esportazione senza filtro a tragitto: pur di non fare una deviazione dalla via più corta sopporta qualunque cosa. Se potesse pedalare sulla linea aerea degli autobus farebbe anche questo.

Il fantasma.

Particolarmente odiato dagli automobilisti, il fantasma ha un sesto senso molto sviluppato: quello che gli permette di scegliere sempre l'abbigliamento meno adatto alle condizioni atmosferiche in atto nel momento in cui si mette in strada. Per esempio, bianco con la nebbia e nero di notte. Ovviamente costui gira sempre senza fanali.

L'albero di Natale.

Il contrario della tipologia precedente, l'albero di Natale fa di tutto per essere visto, spesso con risultati abbastanza comici. La sua scelta spazia dal giubbetto da stradino, al ceratone giallo, alle strisce catarifrangenti, alle luminarie aggiunte alla dinamo. L'accresciuta visibilità aggiunta da tali oggetti si discosta poco dallo zero, dato che di solito le pile dei fari lo tradiscono all'improvviso e nel momento meno indicato.

Il pasdaran delle due ruote.

Egli non si vuole arrendere al fatto di essere un biciclettaro, e negherà con tutte le forze di essere stato costretto ad usarla. Lo vedrete andare in strada nelle condizioni meterologiche più infami, tra pioggia, neve, o sole a picco: perché lui DEVE dimostrare che se va in bicicletta è perché gli piace. Detta categoria si interseca molto facilmente nell'insieme più ampio delle "persone che si prendono quattro volte l'influenza in due mesi", d'inverno, o "persone che si sciolgono sull'asfalto", d'estate.

Lo sfigato.

Non ha caratteristiche salienti a parte due cose che lo accompagnano ogni volta che si mette in strada, non importa in quale orario e per quale direzione: il sole in faccia e il vento contro.

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